Tratto dal 33 giri Dynasty pubblicato nel 1979, I was made for lovin’ you è il brano più rappresentativo del gruppo musicale americano Kiss, in attività dal 1973 e famoso per i trucchi dei suoi componenti.
Batterista fuori forma
Registrato con un basso scordato, come quasi tutte le altre tracce dell’album Dynasty, vedeva Anton Fig (1952) alla batteria al posto di Peter Criss (1945), ritenuto dal produttore Vini Poncia (1942) fuori forma per suonare a causa di problemi di droga e di un incidente stradale.
I was made for lovin’
I was made for lovin’ you è stato composto da Paul Stanley (1952), Vini Poncia (che contribuì alle registrazioni del brano suonando le tastiere e come voce secondaria) e Desmond Child (1953).
N°1
Il pezzo è stato estratto come singolo nel maggio del 1979 assieme alla traccia Hard Times scritta da Ace Frehley (1951). Il singolo raggiunse il numero 11 nella Billboard Hot 100 statunitense e scalò in moltissime nazioni europee i vertici delle classifiche.
Soprattutto nei Paesi Bassi
In particolare nei Paesi Bassi dove arrivò alla prima posizione, facendo conoscere per la prima volta alla band il successo mondiale. Il brano è stato inoltre premiato come singolo d’oro, il secondo nella carriera dei Kiss.
Varianti live
Sin dal 1979, anno della pubblicazione, il brano è stato sempre suonato dal gruppo durante le esibizioni live, anche se con qualche variazione rispetto alla versione registrata in studio.
Ritmo
Specialmente per quanto riguarda il ritmo, che per esempio ai tempi in cui vi era Eric Carr (1950-1991) nella formazione, era più veloce a motivo della tecnica del batterista.
Sei personaggi in cerca di autore
Sei sono (o sono stati) i personaggi/componenti, di cui è ignota la vera mente selezionatrice (essendosi persa negli esordi):
1) The Starchild (Figlio delle stelle) – Paul Stanley
2) The Demon (Il demone) – Gene Simmons (1949)
3) The Spaceman (L’uomo dello spazio) – Ace Frehley e Tommy Thayer (1960)
4) The Catman (L’uomo gatto)– Peter Criss e Eric Singer (1958)
5) The Fox (La volpe)– Eric Carr
6) The Ankh Warrior (Il guerriero egiziano) – Vinnie Vincent (1952).