A cavallo tra gli anni 70 e 80 la discoteca Cosmic, sulla sponda veronese del Lago di Garda, ha visto accorrere migliaia di ragazzi da ogni parte d’Italia. Uniti da uno stile musicale e di vita, ritrovavano in questo luogo, subito diventato iconico, un punto fermo, in cui si identificavano attraverso un sound particolare e innovativo. È ancora oggi considerata una delle discoteche più importanti e rappresentative del periodo.
La nascita del Cosmic
È il 1979 quando Enzo Longo e Laura Bertozzo, una coppia di imprenditori veronesi, aprono a Lazise (VR) una discoteca che si voleva rivoluzionaria. Negli allestimenti, ma soprattutto per la concezione e per la musica. Nelle loro intenzioni il Cosmic doveva essere una sorta di palestra da ballo. Per questo non erano previsti posti a sedere e, almeno il primo anno, nessun alcolico era venduto al bar.
Saturday night fever del veronese
Il locale era omologato per 1000 persone e la pista, che ne poteva contenere 700, era ispirata a quella del film Saturday Night Fever.
Un inaugurazione su quattro giorni
Si capì subito che il Cosmic sarebbe diventato un fenomeno: si dovette ripetere l’inaugurazione per 4 serate consecutive per poter far entrare tutti i tremila ragazzi che si erano presentati ai cancelli il primo giorno.
Un allestimento spaziale
Il Cosmic si presentava con un’estetica spaziale, gli effetti luce erano di forte impatto visivo. La scritta Cosmic, ispirata a una copertina dei Commodores, era raffigurata come una grande astronave e l’ingresso era un tunnel dall’aspetto fantascientifico.
Far ballare gli occhi
L’allestimento interno corrispondeva all’intento principale per cui l’ambiente era stato progettato: far ballare i suoi ospiti.
La console astronave
Le colonne erano piene di lampadine come quelle dello Studio 54. La postazione del DJ, inizialmente un grande casco spaziale come quella di Thanks God it’s Friday, venne poi sostituita da una navicella spaziale. L’impianto audio era uno dei più potenti dell’epoca e si avvaleva di casse JBL e amplificazione McIntosh.
I Disk Jockey del Cosmic
La scelta del DJ si orienta su Daniele Baldelli (1952) che aveva terminato il suo periodo alla Baia degli Angeli di Gabicce, affiancato nel 1980 anche da Claudio Tosi Brandi TBC, giovane disc jockey che ben aveva figurato tempo prima al Papillon di Riccione. Con loro suonavano anche Marco Maldi e Gianni Maselli.
Il Cosmic sound
Ancora oggi si parla di Cosmic sound per descrivere il suono particolare che nasceva lì dentro. Si possono distinguere vari periodi nella storia musicale del Cosmic, da quello prettamente funky del 1979, a quello elettronico del 1980-82 e a seguire i momenti più influenzati dal reggae, dal fusion, dal jazz e dal Brasile.
L’equalizzatore come strumento musicale
Ma quel sound tutto particolare che metteva insieme musica elettronica, afro, etnica, indiana, reggae, funk, era caratterizzato soprattutto dall’utilizzo dell’equalizzatore come strumento musicale.
Live remix
Intervenendo ritmicamente su tasti e cursori si creavano accentuazioni su una voce o su un basso, stravolgendo e caricando il brano che era cosi a tutti gli effetti remixato dal vivo.
La musica Afro
Nasce così il genere musicale Afro, che ha per l’appunto la particolarità di non essere costituito da artisti e gruppi specifici, bensì da DJ specializzati. Fu il pubblico a dare tale denominazione a questo genere.
Africa mentale
Daniele Baldelli, il suo creatore, ha più volte affermato di non aver mai privilegiato suoni etnici africani nelle sue creazioni. I suoi mixaggi riuscivano evidentemente ad evocare un esotismo e un estraniamento tale, da far sì che il pubblico vi trovasse una sorta di “Africa mentale”.
Ambiente alternativo
Lo stile hippie del Cosmic e delle altre discoteche che suonavano l’Afro music si contrapponeva a quelle commerciali (come il Peter Pan, il Pascià o il Cocoricò di Riccione). In particolare il Cosmic fu negli anni 80, grazie alle sue intuizioni, una delle discoteche più di controtendenza a livello mondiale.
La pista e le sue estensioni
I frequentatori di allora ricordano la sua pista come un luogo speciale, di divertimento puro; lo stesso vale per le sue estensioni. Il grande parcheggio con le auto allineate sotto gli alberi, dove i ragazzi si accampavano, suonavano i bonghi e fumavano spinelli e il campo di granoturco al di là della strada, il luogo ideale per appartarsi con qualche ragazza.
La chiusura
Il Cosmic chiude i battenti nel novembre 1984 per motivi di ordine pubblico. Le strutture esistenti restano abbandonate fino al maggio 2018 quando iniziano i lavori di demolizione per fare posto alla costruzione di un nuovo hotel. (A.F. per 70-80.it)