1976. La RAI programma Dov’è Anna, fiction che, con un picco di 28 mln di telespettatori, rimarrà quella di maggior successo di sempre

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Dov’è Anna? è un thriller di 7 puntate andato in onda dal13 gennaio al 24 febbraio  del 1976. E seguito mediamente da 24 milioni di italiani, con un picco di 28 per l’ultima, attesissima, puntata.
Si tratta, all’evidenza, di un primato a tutt’oggi insuperato.

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Regia, sceneggiatura, musica ed interpretazioni di massimo livello

Diretta da Piero Schivazappa (1935) con soggetto e sceneggiatura di Diana Crispo (1939) e Biagio Proietti (1940-2022) era interpretata da Mariano Rigillo (1939), Scilla Gabel (Gianfranca Gabellini, 1938) e Pier Paolo Capponi (1938-2018). Dov’è Anna? era il primo sceneggiato RAI contemporaneo, cioè basato su una vicenda attuale.

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Oggettività socio-economica-culturale del periodo

Elemento che permette ancora oggi di verificare, con assoluta oggettività, le condizioni socio-economico-culturali del periodo.

La colonna sonora

Caratterizzato da una colonna sonora strumentale, cupa ma coinvolgente, realizzata da Stelvio Cipriani (1937-2018), che rimase a lungo in classifica nel 1976, il motivo di Dov’è Anna?  fu poi traslato in una versione cantata, dal titolo Certe volte, interpretata dall’attrice Antonella Lualdi (1931-2023).

La trama

La fiction si basa sulle vicende di Carlo e Anna, una giovane coppia, sposata e senza figli, che all’apparenza vive un’esistenza tranquilla.

Carlo

Carlo è infatti un rappresentante di libri porta a porta, mentre Anna è impiegata amministrativa in un ufficio. I due vivono una vita modesta, ma dignitosa, all’apparenza senza alcun problema familiare.

La scomparsa

Un giorno, però, improvvisamente e senza alcun sentore da parte di familiari e conoscenti, Anna scompare.

I timori

Non ci sono prove che la donna si sia allontanata spontaneamente o che sia stata rapita o addirittura uccisa.

La ricerca

Col passare del tempo, Carlo non si rassegna di aver perso Anna e nel corso dei mesi successivi continua senza tregua la sua ricerca della verità, raccogliendo elementi e seguendo piste.

Nulla di fatto

Che però non portano mai ad elementi incontrovertibili sul destino della moglie.

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Lati oscuri

Nella sua ricerca Carlo è aiutato da Bramante, commissario dal forte lato umano e da Paola, amica e collega di lavoro di Anna e che, peraltro, da tempo, nutre per Carlo un sentimento di affetto (o forse più).

Ricostruzione

Ricostruendo gli avvenimenti precedenti alla sua scomparsa, tuttavia, Carlo vede emergere lati del tutto inaspettati della vita della moglie.

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L’alternanza di scenari di Dov’è Anna?

L’idea veramente coinvolgente (e moderna) alla base della serie è la continua alternanza di sospetti e smentite. Che portano prima a pensare che Anna sia fuggita con un amante e poi ad eliminare tale ipotesi convergendo su un rapimento.

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Nessuna fuga passionale

Salvo nuovamente rivalutare la possibilità di una fuga passionale, la quale risulterà però una pista infruttuosa.

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Aspetti sociali e condizionamenti politici

Non solo: Dov’è Anna? ebbe anche un importante ruolo sociale, conseguente alla quinta puntata. Occasione per trattare il tema della malattia mentale, che superò l’ambito televisivo alimentando un dibattito che riuscì ad avere effetti nella legislazione italiana del tempo.

Il commento di Proietti

Fino agli anni ’70 esisteva una norma del codice di polizia secondo cui se una persona rinchiusa in un manicomio veniva dichiarata guarita poteva uscire solo se un parente si assumeva la responsabilità del paziente”, ebbe modo di sottolineare lo sceneggiatore Biagio Proietti riferendosi al caso di Gianni, l’ex di Anna soggetto della 5^ puntata dello sceneggiato.

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Effetti sulla Legge Basaglia

Proprio dal movimento di opinione generato da Dov’è Anna?, si arrivò all’eliminazione di tale postilla — ancor prima dell’approvazione della legge Basaglia nel 1978 (che riformò l’intera materia di assistenza psichiatrica in Italia).

Podcast

Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per 70-80.it)

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