Il testo, diciamo la verità, non è memorabile e, a tratti, anche un po’ offensivo (“forse non eri intelligente, ma c’era in ogni tua espressione quell’entusiasmo che tira su“), ma Quattro giorni insieme è uno di quei pezzi che colgono nel segno. Sapientemente dosando chitarra e strumenti acustici.
Disillusione
Loy & Altomare restituiscono all’ascolto il sapore della disillusione post-hippy che anticipa i durissimi anni di piombo che seguiranno alla pausa del 1974.
Figlio d’arte
Loy & Altomare, i cognomi dei due componenti del gruppo, Francesco Loy (1953, figlio del regista Nanni Loy, 1925-1995) e Massimo Altomare (1952), si forma a Londra in Portobello Road dichiaratamente ispirandosi al sound morbido e raffinato di coppie internazionali, quali Simon & Garfunkel e Loggins & Messina.
Beat e Swinging London
“Nel 1970, in piena epoca di beat, di swinging London, strinsi un patto con mia madre (mio padre non c’era già più) – ricordava qualche tempo fa Massimo Altomare in un’intervista -. Dissi: faccio la maturità, però dopo me ne vado a Londra.
Checco Loy
E a Londra incontrai un tipo che si chiamava Francesco Loy, detto Checco, con il quale nacque un affiatamento pazzesco dal punto di vista musicale.
Barman…
Checco era più giovane di me: aveva sedici anni e io diciotto quindi eravamo ragazzi, anche se allora a trent’anni si era uomini. Per mantenermi faceva il barman e Checco il dj nella stessa discoteca.
… e dj
All’inizio pensava di essere sistemato meglio di me, in realtà sbagliava perché il dj era chiuso in un angoletto, non era un divo come oggi. Mentre il barman era circondato da donne che volevano cocktails per cui era molto vantaggioso”.
Ne bis
Il duo non avrà vita lunga ed il successo di Quattro giorni insieme non sarà ripetuto.
Ora
Di Francesco Loy si sono perse le tracce: ritiratosi in campagna per dedicarsi alla ricerca musicale (ambient), secondo una delle pochissime fonti rintracciate sul web potrebbe essere scomparso nel 2015. Massimo Altomare ha invece registrato quattro album come solista, due come interprete e due come autore e interprete, curando una rivisitazione di vecchi standard della musica italiana dagli anni Venti agli anni Cinquanta, collaborando coi Litfiba. (M.L. per 70-80.it)