Una cosa è certa, a poche ore dalla sua scomparsa, Sean Connery (1930-2020) ci mancherà moltissimo. Nonostante i numerosi ruoli ricoperti, compreso quello di Jimmy Malone ne Gli Intoccabili (1987), che gli valse l’Oscar come miglior attore non protagonista, per noi resterà sempre l’unico inconfondibile agente 007 James Bond.
Una carriera stellare
Nel 1962 Connery fu il primo a essere scelto per il ruolo di James Bond, che avrebbe ricoperto per 6 volte, con i film Agente 007-Licenza di uccidere, Agente 007- Dalla Russia con amore (1963), Agente 007 – Missione Goldfinger(1964), Agente 007 – Thunderball (1965), Agente 007 – Si vive solo due volte(1967) e Agente 007- Una cascata di diamanti (1971).
Stufo d’essere James Bond
Nel 1971 Connery decise di uscire dai panni di James Bond, motivo del suo successo, per paura d’essere imprigionato a vita nel ruolo dell’agente con licenza d’uccidere. Timore che, del resto, avevano anche i produttori.
Il litigio con Albert R. Broccoli
Lo storico produttore Albert R. Broccoli (1909-1996), apprese con rabbia la notizia dell’abbandono da parte di Connery. Ne scaturì una brusca lite con strascichi che si prolungarono anche dopo la morte dello stesso Broccoli, tanto che Connery non andò al suo funerale.
Zardoz
Sean Connery dovette aspettare il 1974 per tornare sul set. Il regista John Boorman (1933) lo chiamò infatti quell’anno come protagonista del film Zardoz. Ruolo che l’attore scozzese accettò per un compenso molto più basso, pur di lavorare.
Il parrucchino
Particolare curioso, in tutti i film di James Bond, l’attore scozzese indossava un parrucchino a causa di una prematura caduta dei capelli che aveva dall’età di 17 anni. Si racconta che durante una scena di lotta il parrucchino gli volò via, costringendo Connery a ripetere la scena.
A rischio della vita
Nel 1963 durante le riprese di Agente 007-Dalla Russia con amore, Connery rischiò seriamente d’essere decapitato dalle pale di un elicottero.
Mai dire Mai
L’attore scozzese tornò nel ruolo di James Bond nel 1983 con la pellicola Mai dire Mai. Si racconta che anche in quel caso ebbe un litigio, questa volta con Steven Segal, suo istruttore di arti marziali. Al punto da ritrovarsi con un polso rotto. Per anni non si rese conto del polso fratturato, ritenendo il dolore trascurabile. (E.M. per 70-80.it)