E chi se la dimentica quella campagna della Esso? Forse la più potente degli anni ’60 nell’ambito dei carburanti.
Colpire i piccoli per influenzare i grandi
L’idea geniale dello slogan Put a tiger in your tank era venuta nel 1959 ad Emery Smith, un giovane copywriter di Chicago che era stato incaricato di produrre un annuncio su un giornale per promuovere le vendite di Esso Extra negli USA.
La mascotte Esso di inizio secolo
Eppure la tigre non era un’invenzione di Smith: era apparsa infatti per la prima volta come mascotte della Esso in Norvegia all’inizio del XX secolo.
Esempio per il futuro
Tuttavia la nuova promozione della Esso fu considerata così innovativa da aprire la strada ad innumerevoli azioni pubblicitarie del futuro basate sul principio “colpire i piccoli per influenzare i grandi”.
Metti un tigre nel motore….
Così, nel 1966, la filiale italiana della Esso lanciò la campagna “Metti un tigre nel motore“, con una serie di disegni di una simpatica grande tigre appoggiata, sopra, dietro, davanti ad una pompa di benzina o comunque allocata in un distributore.
… e tanti gadget in mano a tuo figlio
Come detto, la campagna, attraverso un nutrito set di gadget, puntava ai piccoli che facevano la gara per ottenerli.
Gli elementi
Gli elementi di supporto della campagna erano numerosi: dalla famosa morbida coda di tigre (2,5 milioni nei soli USA) alla spilla; dalle matite con la testa di tigrotto al pupazzetto; dal poster agli immancabili adesivi.
La giacchetta di papà tirata dai figli…
E i ragazzi tiravano matti i genitori perché si rifornissero alle pompe della Esso.
Affollamento ai distributori
Tanto che in breve i distributori della compagnia petrolifera diventarono tra i più frequentati del periodo.
Ispirazione musicale
La campagna della Esso ispirò anche il brano del 1964 I’ve got a tiger by the tail del gruppo country statunitense Buck Owens and the Buckaroos, che dichiarò apertamente di aver avuto l’intuizione facendo rifornimento ad una stazione di servizio.
Forse non tutti sanno che….
Da allora Exxon Mobil (l’attuale Esso) contribuisce con 1 milione di dollari all’anno a sostenere il Save the tiger Fund, che aiuta a preservare le tigri selvatiche rimaste in Asia. (M.L. per 70-80.it)1