1960. L’appartamento diventa il capolavoro di Billy Wilder. Jack Lemmon riceve per davvero un pugno sul set

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I cultori dei film targati Billy Wilder (1906-2002) sanno bene come L’appartamento (The Apartment, 1960) rappresenti probabilmente la migliore pellicola realizzata dal regista statunitense.

Cinque premi Oscar

I fatti parlano da soli. Alla 33ma edizione degli Academy Awards (1961), la pellicola ricevette dieci nomination e vinse cinque premi, tra cui miglior film, miglior regista e migliore sceneggiatura.

L’adulterio

Questo nonostante lo scandalo dovuto al delicato argomento toccato: l’adulterio.

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Un’ostinazione

Scritto a quattro mani con lo sceneggiatore  I.A.L.Diamanond (Iţec Domnici, 1920-1988), l’idea de L’appartamento nacque da l’ostinazione del regista di realizzare un nuovo film con Jack Lemmon (John Uhler Lemmon III, 1925-2001).

Some like it hot

Il tutto avvenne dopo il successo di A qualcuno piace caldo (Some like it hot, 1959) che vedeva tra i protagonisti nientemeno che Marilyn Monroe (Norma Jeane Mortenson Baker Monroe, 1926-1962).

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Perché non Marilyn?

Viene da chiedersi perché per L’appartamento Billy Wilder abbia preferito la sia pur bravissima Shirley MacLaine (Shirley MacLean Beaty, 1934), come protagonista femminile al posto della Monroe.

Let’s make love

Forse perché nello stesso periodo la bionda attrice era impegnata nelle riprese di Facciamo l’amore (Let’s make love, 1960), assieme a Yves Montand (Ivo Livi, 1921-1991).

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La trama

La trama segue le vicende di CC “Bud” Baxter (Jack Lemmon), un impiegato assicurativo solitario che cerca di scalare la gerarchia aziendale lasciando ai colleghi anziani l’uso del suo appartamento per incontri extraconiugali.

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Fran Kubelik

Nel frattempo, Bud si innamora di Fran Kubelik (Shirley MacLaine), un’operatrice di ascensori che si scopre essere coinvolta con il capo del personale dell’azienda Jeff Sheldrake (Fred MacMurray, 1908-1991).

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Niente Oscar

Da notare che per quanto nominati, nessuno dei tre protagonisti fra cui Jack Kruschen (1922-2002) nel ruolo del dottor David Dreyfuss si aggiudicò la preziosa statuetta.

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Gli aneddoti

L’appartamento fu oggetto di alcune trovate sceniche ed anche di un curioso incidente accaduto sul set.

La prospettiva

Lo scenografo Alexandre Trauner (Sandor Trau, 1906-1993), utilizzò la prospettiva forzata per creare l’ambiente dell’ufficio di una grande compagnia di assicurazioni.

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Attori bambini

Il set appariva come una stanza molto lunga, piena di scrivanie e impiegati. Tuttavia, quelle in fondo erano più piccole occupate da attori più bassi e addirittura da bambini.

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L’appartamento

L’appartamento di Baxter fu allestito in modo che apparisse più piccolo e trasandato rispetto a quelli spaziosi che di solito erano presenti nei film dell’epoca.

Mobili usati

Per l’ambientazione  furono utilizzati oggetti provenienti dai negozi dell’usato e persino alcuni mobili di Billy Wilder.

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Il pugno finto…

In una scena, CC Baxter riceve un pugno da Karl Matushka (Johnny Seven, 1926-2010) cognato di Fran Kubelik.

Anzi vero

Ebbene, secondo il copione il protagonista avrebbe dovuto schivarlo, mentre lo ricevette davvero. Proprio per questo Billy Wilder decise che quella scena fosse buona.

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La scena degli spaghetti

Un’altra scena fra le maggiormente ricordate del film è quella in cui CC Baxter scola gli spaghetti nella sua cucina con una racchetta da tennis.

Promises promises

Il film fornì l’ispirazione per il musical di Broadway Promises, Promises del 1968.

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Il National Film Registry

Nel 1994 L’appartamento, è stato incluso nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Humor e romaticismo

La pellicola è diventata un classico del cinema americano. La sua capacità di mescolare humor, romanticismo e dramma la rende un’opera che continua a essere apprezzata e studiata dagli appassionati di cinema di tutto il mondo.

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Podcast

Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M. per 70-80.it)

 


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