«Honesty is such a lonely word Everyone is so untrue», è il famoso ritornello di uno dei maggiori successi di Billy Joel, cantante pianista newyorkese nato nel 1949.
L’influenza dei Beatles e di Elton John
Influenzato dai Four Seasons, dai Drifters, dai Beatles e soprattutto da Elton John (1947), Joel esordì nel mondo musicale nel 1971. Ma senza particolare successo.
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1973
Solo due anni dopo, attraverso un album che conteneva Captain Jack, The Ballad of Billy the Kid e Piano Man, l’artista iniziò infatti a farsi notare nel panorama musicale.
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La svolta del 1976
La svolta ebbe luogo tuttavia nel 1976 con l’album Turnstiles, che vedeva brani come Say Goodbye to Hollywood e New York State of Mind, realizzati con musicisti che avrebbero accompagnato Joel per 15 anni: Liberty DeVitto (1950), Doug Stegmeyer (1951-1995) e Richie Cannata (1949).
The Stranger
La consacrazione definitivo arrivò l’anno successivo, con l’album The Stranger, prodotto in collaborazione con Phil Ramone (1934-2013).
Elton John
Joel aveva conosciuto Ramone a Toronto, approfittando della pausa dalle scene che si era preso Elton John, il pianista britannico a cui Billy, come detto, si ispirava.
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10 mln di copie
Con oltre dieci milioni di copie vendute, due Grammy Awards per la migliore canzone e il miglior disco dell’anno (con Just the Way You Are), l’LP conteneva quelli che sarebbero diventati tre classici di Billy Joel: Big Shot, My Life e, appunto, Honesty. (M.L. per 70-80.it)
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