Alzi la mano chi almeno una volta durante la propria carriera scolastica non si è affidato in limine a un testo del Bignami, per superare un’interrogazione o un esame difficile! Il prezioso libretto rappresentava – e lo rappresenta ancora, anche se fortemente limitato da piattaforme online concorrenti – un autentico salvacondotto verso l’auspicato superamento dell’ostacolo.
Il bigino
Nel corso degli anni i Bignami sono stati ribattezzati “bigini”, termine derivante dal verbo bigiare, in milanese sinonimo di marinare la scuola. E non, come si credeva, da “bigio”, cioè grigio, riferito al colore della copertina (che in realtà tendeva più al marroncino). O, ancora, dalla contrazione di big(nam)ino.
All’insegna della qualità
Sebbene i Bignami siano sempre stati considerati una sorta di scorciatoia, da tenere alla larga dai professori, il motivo che li vide nascere era mosso dai più nobili propositi. S’intendeva infatti aiutare gli studenti, facilitandone il compito.
Ernesto Adamo Bignami
L’omonima casa editrice, fu fondata dal professor Ernesto Adamo Bignami (1903-1958). Il docente, negli anni, conseguì ben due lauree: una alla Statale l’altra alla Cattolica di Milano. La prima in Lettere nel 1925; la seconda, nel 1927, in Filosofia.
Le dispense per gli studenti
Si racconta che quando insegnava al Liceo, Ernesto Bignami avesse l’abitudine di preparare delle dispense riassuntive sulle materie umanistiche trattate durante l’anno. Furono propio i suoi studenti a suggerirgli di pubblicarle.
La casa editrice
E così Bignami fondò nel 1931 l’omonima casa editrice con sede a Lambrate (MI), in seguito spostata nell’attuale di Sesto San Giovanni. La sua prima pubblicazione fu L’esame d’italiano. Le materie umanistiche avevano, infatti, fin dall’inizio rappresentato il fiore all’occhiello fra i più di 200 titoli che a oggi arricchiscono il catalogo.
Sempre attuali
E’ indubbio che nonostante l’età, le pubblicazioni della Bignami siano sempre affidabili e aggiornate. Dagli anni ’60, gli argomenti sono stati ampliati alle materie scientifiche; tuttavia, il classico per antonomasia resta il riassunto de I Promessi Sposi.
Davvero convenienti
Oltre al formato 10×15 – che permette di portare ogni libro (nascosto) comodamente nelle tasche – i Bignami sono abbordabili anche per i costi contenuti: la media si aggira intorno agli 8 euro. Ancora oggi è florido il mercato dei testi usati, ricoperti da appunti a matita.
Meglio di Google
E proprio il caso di dire, che i bigini hanno saputo reggere il confronto con le moderne tecnologie come Google e gli smartphone. Nessun ritrovato della tecnologia può (ancora) competere con un foglio strappato dal libretto e nascosto praticamente ovunque.
Tentativi
Anche se le recenti evoluzioni (o involuzioni) della didattica a distanza ci stanno tentando. (E.M. per 70-80.it)