Quando i programmi TV erano solo in bianco e nero e la scelta dei canali non era un granché, visto che esisteva il monopolio Rai, con il primo e il secondo canale, c’erano due cose indimenticabili: il triangolo bianco e il cosiddetto Intervallo.
Geniale
Chi guardava la televisione in quegli anni, scavando nella propria memoria, troverà certamente il ricordo di una delle invenzioni più geniali e utili della storia della televisione italiana: il triangolo bianco.
In basso, a sinistra
Quando si stava guardando una trasmissione sul primo canale, ma non ci si voleva perdere un altro programma sul secondo, non si doveva far altro che prestare attenzione all’angolo in basso a sinistra dello schermo.
Il triangolo sì
Dove, puntualmente, un paio di minuti prima dell’inizio della trasmissione sull’altro canale, si vedeva comparire una piccolo triangolo bianco che iniziava a lampeggiare avvisando cosi i telespettatori che a breve avrebbero potuto alzarsi dal loro divano o dalla comoda poltrona – vista l’inesistenza dei telecomandi – e andare al televisore per cambiare rete.
Intervallo
Un’altra caratteristica indimenticabile della TV di quegli anni era sicuramente quello che ricordiamo come Intervallo.
Riempire i vuoti
Nei vuoti di programmazione o in caso di problemi tecnici, la Rai si preoccupava di riempire questi momenti proponendo ai telespettatori svariati minuti di immagini con sottofondo musicale e la scritta Intervallo in sovraimpressione.
Pecore
Agli inizi le immagini che scorrevano mostravano un placido e mansueto gregge di pecore, al pascolo in collina, intento a brucare rigogliosa erbetta. Forse con l’intento di presentare una scena senza dubbio familiare per tanti italiani, visto il carattere ancora decisamente agricolo della società di quel periodo.
Paesaggi e città
A partire dagli anni ’70, le immagini delle pecore hanno però lasciato spazio ad una successione di foto che rappresentavano paesaggi e monumenti delle città e dei paesi italiani. Su cui, in sovraimpressione, appariva il nome del luogo, del monumento o del paesaggio e ogni tanto solo la scritta Intervallo.
Alinari
Queste immagini, che a partire dagli anni ’80 divennero a colori, secondo alcuni facevano parte dell’immenso archivio dello storico studio fotografico Alinari; per altri invece erano le cartoline che le varie Pro Loco inviavano alla Rai.
Le musiche
Le immagini erano accompagnate da un sottofondo musicale composto da un medley di vari brani di musica classica come: Toccata dalla Sonata n.6 in La maggiore di Pietro Domenico Paradisi (1707-1791); Passacaglia in Sol minore dalla Suite per clavicembalo n.7 di G. F. Handel (1685-1759); Sarabanda dal IV concerto dei Concerts royaux di F. Couperin (1668-1733), eseguiti dalla Orchestra della Radio Vaticana diretta da Alberico Vitalini (1921-2006) con Anna Palomba Contadino all’arpa solista. (M.A.G. per 70-80.it)