Quando il 29 aprile 1985 Renzo Arbore (1937) andò in onda su Rai Due con Quelli della Notte probabilmente, non pensava che la trasmissione sarebbe entrata nella storia della tv.
Ugo Porcelli
Come in seguito dichiarò Ugo Porcelli (1944), autore del programma insieme ad Arbore: “Quelli della Notte nacque dall’esigenza d’avere un punto di riferimento notturno, un ritrovo televisivo per amici e artisti ma anche per i giornalisti in grado a quell’ora d’avere già sotto mano le copie dei giornali pubblicati il giorno dopo”.
Luogo d’aggregazione
Quelli della notte rappresentò un luogo d’aggregazione per i nottambuli e tiratardi, soliti vagare per i canali tv alla ricerca di qualcosa d’interessante.
Programma insolito
Programma insolito, sia per l’orario, dalle ventitrè a mezzanotte e mezza, sia per i contenuti.
Fans notturni
Una volta conquistato il pubblico televisivo, si racconta che in piena notte una folla di fans si accalcasse fuori dagli studi di via Teulada a Roma, dove la trasmissione si teneva, per salutare i propri beniamini.
L’inizio
Si iniziava con una breve chiacchierata fra il presentatore e la folta rappresentanza di ospiti fissi in studio, poi partiva la sigla interpretata live dalla New Pathetic Elastic Orchestra.
Ma la notte no
La canzone Ma la notte no, insieme a Il Materasso in chiusura, divennero un classico del repertorio italiano.
Gianni Mazza
L’orchestra diretta dal maestro Gianni Mazza (1944) – che avremmo rivisto poi nel successivo Indietro Tutta -, aveva fra i suoi componenti Gegè Telesforo (1961), Silvia Annichiarico (1947), Sal Genovese (1947) e il duo Antonio (Antonio Maiello 1949) e Marcello (Marcello Cirillo,1958).
Tanta allegria
Renzo Arbore scandiva le varie fasi del programma in un clima di grande allegria e spensieratezza.
Andy Luotto e Giorgio Bracardi
Andy Luotto (1950) nel ruolo di Harmand, un arabo dall’accento napoletano e Giorgio Bracardi (1935), con le sue grottesche espressioni, fungevano da disturbatori.
Cambio di personaggio
In seguito Luotto a causa di problemi con il mondo musulmano trasformò il suo personaggio in un italo-americano di Brooklyn.
Roberto D’Agostino
Il giornalista Roberto D’Agostino (1948) si occupava delle mode del momento, da lui partì l’espressione edonismo reaganiano fra le tante coniate dal contenitore serale che entrarono nel linguaggio comune della gente.
Simona Marchini
L’attrice Simona Marchini (1941) al centralino, si occupava di ricevere le telefonate degli ascoltatori che richiedevano i loro brani preferiti, poi interpretati dall’orchestra in studio.
Marisa Laurito
A dare un saggio della sua napoletanità c’era infine Marisa Laurito (1951).
Il talk show
Il momento più atteso della serata era sicuramente quello del talk show, con sullo sfondo il classico divano componente d’arredo fondamentale nella tv italiana del momento e negli anni successivi in situazioni come queste.
Riccardo Pazzaglia
Lo scrittore e giornalista Riccardo Pazzaglia (1926-2006) incarnava l’animo intellettuale, era colui che indicava l’argomento della serata.
Il brodo primordiale
Tra l’ilarità del pubblico in studio le sue elevate disquisizioni sul brodo primordiale o sul dilemma escatologico (chi siamo, da dove veniamo) venivano ironicamente commentate dagli altri protagonisti.
Ah, saperlo, saperlo!
Celebre il suo intercalare: “Ah, saperlo, saperlo!”.
Gli aforismi di Catalano
Max Catalano (1936-2016) noto musicista jazz alle prese con continui problemi di microfono, si distingueva per i suoi aforismi tanto comici quanto scontati.
Meglio una donna intelligente e ricca…
Fra questi: “E’ molto meglio innamorarsi di una donna bella, intelligente e ricca, anziché di un mostro cretino e senza una lira”.
Maurizio Ferrini
Maurizio Ferrini (1953) interpretava un rappresentate della Cesenautica ditta di pedalò che cercava di vendere nei luoghi più improbabili.
Non capisco, ma mi adeguo!
Fissato con l’Unione Sovietica e i suoi Sputnik, satelliti spia che secondo lui controllavano ogni angolo del territorio italiano, divenne noto per il tormentone: “Non capisco, ma mi adeguo!”.
Nino Frassica
Nino Frassica (1953) si presentava nelle vesti di Frate Antonino da Scasazza paese in provincia di Agrigento e Trapani.
Il concorso Cuore t’oro…
Organizzatore del concorso Cuore t’oro dedicato a chi compiva le migliori buone azioni, di cui elencava gli strampalati premi (Tende da sole e tende accompagnate).
… e i nanetti
Era solito, storpiando le parole, raccontare i nanetti (aneddoti) che vedevano protagonista Sani Gesualdi santo patrono di Scasazza, paese immaginario.
Non è bello ciò che bello…
Racconti che terminava sempre con il detto: “Non è bello ciò che bello, ma che bello, che bello, che bello”.
Il libro di Sani Gesualdi
Il suo personaggio ebbe un tale successo da dare vita a una serie di pubblicazioni de Il libro di Sani Gesualdi.
33 puntate
Quelli della notte andò in onda per 33 puntate e terminò il 14 giugno 1985.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M. per 70-80.it)