1978. Un romanzo di fantascienza della collana Urania anticipa il dilemma di Papa Benedetto XVI… 27 anni prima che diventasse papa

papa Benedetto XVI

Un racconto di fantascienza distopico pubblicato dalla collana editoriale Urania nel 1978 aveva ipotizzato, 27 anni prima dell’elezione di Papa Benedetto XVI (Joseph Aloisius Ratzinger, 1927-2022), il dilemma che lo avrebbe portato ad essere rinunciatario al ministero nel 2013.
Ma la presenza di un dilemma (pur di diversa natura) per Papa Benedetto XVI non è l’unica curiosità del romanzo del ’78: lì la Città del Vaticano, per esempio, è stata ricostruita a Ginevra e lo Stato (del Vaticano) ha (di nuovo) un potente esercito.

Il papa, il dittatore e la Tv Vaticana con trasmissioni olografiche

Il breve racconto dello scrittore Herbie Brennan (1940-2024) si svolge in un futuro distopico ed imprecisato (nel racconto alla Radio Vaticana è affiancata la Tv Vaticana, con trasmissioni olografiche, mentre si parla di arredi risalenti a due o tre secoli prima), dove lo Stato del Vaticano è stato, per motivi ignoti, delocalizzato a Ginevra e (ri)dotato di un esercito.

Victor Ling

Nel futuro ipotizzato, il mondo è al cospetto di un feroce dittatore asiatico, Victor Ling (una specie di reincarnazione di Nerone o di Hitler), che sta ascendendo al potere della non meglio definita nazione di Anderstraad.

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Connessioni

Il racconto ha alcune interessanti connessioni col pontificato di Benedetto XVI, quello vero, dimessosi formalmente per problemi di insonnia che lo aveva condotto a “riconoscere la (…) incapacità di amministrare bene il ministero (…) affidato”, usufurendo di una previsione del Codice di Diritto Canonico, che aveva trovato applicazione per l’ultima volta 598 anni prima, nel 1415, da parte di papa Gregorio XII, nato Angelo Correr, 1335-1417).

Il papa a Ginevra

Nel romanzo fantascientifico, papa Benedetto XVI risiede a Ginevra, dove è stato ricostruito uno Stato del Vaticano, che, sia pure in miniatura, di quello vero aveva “conservato talune caratteristiche. Esisteva ancora una Biblioteca Vaticana, esistevano ancora gli Archivi Segreti, ambedue, purtroppo, molto ridotti. Esisteva anche una Basilica di San Pietro e una Cappella Sistina, in parte costruita con le pietre originali portate di contrabbando dall’Italia, ma sfortunatamente mancavano i gloriosi capolavori di Michelangelo. C’era ancora un Palazzo Vaticano e, sebbene per motivi di sicurezza vi fossero ammessi pochissimi visitatori, correva voce che i sontuosi arredi risalissero come minimo a tre secoli prima”.

La visione di Benedetto XVI

Sta di fatto che, il Papa di Ginevra – nel cui palazzo regna il cattivo gusto, con guardie svizzere sostituite da legionari romani dalle armature in leggera plastica che imitava il metallo – ha una visione mistica che gli impone di attaccare Ling e detronizzarlo.

L’esame psichiatrico

Il Benedetto XVI del racconto, però, ha scrupoli di coscienza che un suo cardinale (Orsini) asseconda, invitando un importante psichiatra del tempo, il dr. Steinmann, ad esaminarlo attraverso una potente macchina della verità (il Rhamboid), per accertarne la salute mentale e, di converso, avvalorare l’autenticità delle visioni come tali (e non come allucinazioni).

Le visioni della Chiesa

Infatti, “La Chiesa – scrive l’autore nel romanzo – ha sempre sostenuto che esistono due diversi tipi di visioni o allucinazioni. Una visione può essere un messaggio di Dio, un’altra l’indizio di uno squilibrio psichico”.

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L’invasione

Se sarà dichirato sano, l’atto successivo del papa sarà l’invasione di Anderstraad da parte dello Stato del Vaticano, che, si deduce, dispone di un potente esercito. Ricordiamo sul punto che, nella realtà, l‘Esercito dello Stato della Chiesa o Esercito dello Stato Pontificio, creatosi a partire dal Medioevo, con una forte componente straniera, aveva cessato di esistere nel 1870 con la Presa di Roma e l’unificazione italiana.

L’esito

Alla fine del racconto, Steinmann accerterà la salute mentale del papa, dubitando però del risultato fornito dal Rhamboid, la cui efficacia avrebbe potuto essere stata minata dalla conduzione di eventuali analoghi test precedenti (che avrebbero indotto una preparazione nel paziente, falsandone gli esiti), che lo psichiatra sospettava essere stati condotti di nascosto.

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Colpo di scena

E che, effettivamente, erano stati eseguiti dal cardinal Orsini, munito di “un certo addestramento di psichiatria”, con identico esito (accertamento di una vigente salute mentale). Esiti che, però – con un rapido colpo di scena -, si riveleranno essere entrambi falsi.

Il papa è pazzo

Il papa è pazzo: se sue allucinazioni sono il diretto risultato di una schizofrenia monodirezionale”, confermerà, infatti, il dr. Steinman al cardinale Orsini; il quale, a sua volta, avvallerà la diagnosi (e, di conseguenza, la menzogna).

Complottismo

Motivando la falsità con la volontà che “la Chiesa attacchi Anderstraad, perchè sono convinto che Victor Ling è un uomo malvagio, sia o non sia l’Anticristo”, dichiarerà Orsini, ricevendo dallo psichiatra, per parte propria, la spiegazione della anche di lui menzogna: “Avevo una figlia, Sarai, che aderì con altri ragazzi a un movimento di protesta. Aveva diciassette anni quando Ling l’ha fatta impiccare”.

2° colpo di scena

Vicenda non ignota al cardinale, con l’ennesimo colpo di scena emergente dalla dichiarazione di quest’ultimo: “Lo so. Per questo, ho scelto voi per il secondo esame”, dichiarerà Orsini.

Urania

Il racconto fu pubblicato sul numero di settembre 1977 della rivista Fantasy & Science Fiction e presentato in Italia da Urania il 26 marzo 1978, cioè 7 mesi prima dell’elezione a papa di Karol Wojtyła (1920-2005) con il nome di Giovanni Paolo II.

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Benedetto XVI

L’autore impiegò il nome Benedetto XVI perché all’epoca non era ancora stato usato: l’ultimo era infatti stato Benedetto XV^ (Giacomo Paolo Giovanni Battista della Chiesa, 1854-1922), papa dal 1914 al 1922.

Collegamento

E forse nelle intenzioni dell’autore c’era un collegamento voluto con il fatto che il suddetto papa visse proprio durante la nascita del fascismo in Italia. Fascismo a cui si rifaceva il movimento nel racconto capeggiato da Victor Ling.

Il racconto

Qui per leggere il racconto. (M.L. per 70-80.it)

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