E’ il 1976, anno complicato, che soffre le turbolenze sociali ed economiche della prima metà degli anni ’70 e si prepara all’esplosione della violenza del biennio successivo.
Leano Morelli, complicato ma creativo
Ma è anche l’anno dell’avvento delle cd. Radio Libere, che portano una ventata di novità socio-culturali nel nostro paese, sdoganando musica mai trasmessa prima dalla RAI e dando a tutti la possibilità di accedere alle comunicazioni di massa.
Nata libera
In quell’anno il timido ed introverso cantautore Leano Morelli (1950), trasferitosi con la famiglia dal paesino di Villa Minozzo (Reggio Emilia) a Milano, scrive un pezzo dedicato ad una ragazza olandese da lui conosciuta che girava il mondo col sacco a pelo e lo intitola “Nata libera“.
Devi volare
Il testo (“Sei nata libera, devi volare, e chiudere a chiave la tua libertà sarebbe solo un’assurdità“), però, si presta benissimo a divenire l’inno appunto delle radio libere, che lo adottano e lanciano.
Doppio successo
Due anni dopo Leano Morelli scriverà altri due pezzi (curiosamente lato A e B dello stesso 45 giri) che lo consacreranno nel panorama musicale del periodo: “Se un giorno non mi amassi più” (che accede nella classifica dei 45 giri) e “Cantare gridare sentirsi tutti uguali” (con cui partecipa al Festivalbar).
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per 70-80.it)