Come per tanti fenomeni della moda, anche la genesi della minigonna è controversa. La versione ufficiale attribuisce la sua ideazione nel 1963 alla stilista inglese Mary Quant (1934-2023), simbolo della Swinging London. I francesi invece sostengono che fosse stato un loro designer, André Courrèges (1923-2016), ad introdurla per primo.
Provocazioni di istinti naturali maschili
Da noi la minigonna iniziò a diffondersi dal 1966, ma fu molto osteggiata dall’opinione pubblica. Con (oggi impensabili) derive anche giuridiche (denunce e tentativi di regolarizzazione normativa), messe al bando per presunte “provocazioni di istinti naturali maschili”.
Reumatismi e problemi circolatori
Ma anche con debordi nel ridicolo, come la tesi di alcuni medici secondo i quali avrebbe provocato reumatismi e problemi circolatori.
Inopportuna, ma non vietata
Solo agli inizi degli anni ’70 la minigonna fu definitivamente sdoganata e rimase off-limits solo negli ambienti sacri.
Sconsigliata
Dove era fortemente sconsigliato (ma non vietato in termini normativi) l’ingresso di chi la portava.
Femministe contraddittorie: viva la minigonna simbolo di libertà; no alla minigonna, che riduce ad oggetto sessuale!
Tuttavia, come spesso accade nella moda, si passò presto agli estremi, con minigonne via via sempre più corte. Finché le stesse correnti che avevano sospinto l’adozione dell’indumento, movimento femminista in testa (in quanto simbolo della “libertà di pensiero femminile”), presto si convertirono alla tesi dell’oggettivazione sessuale della donna.
Short & Hot Pants
Privilegiando altre “novità”, come gli short (spesso di jeans) e gli hot pants. (M.L. per 70-80.it)