1979. In classifica ci sono due diversi Michael Jackson con Don’t stop ’til you get enough e Weekend. Ma la guerra era scoppiata nel 1978

mick jackson

La cosa più interessante è che l’incontro in classifica nel 1979 di Mick Jackson (all’anagrafe Michael George, nato in Inghilterra nel 1947), con la famosa Weekend (un classico disco ’70) col più celebre omonimo Michael (Michael Joseph Jackson, 1958-2009) con l’altrettanto nota Don’t stop ’til you get enough, era stato preceduto l’anno prima (1978) dalla pubblicazione da parte del primo (Mick) di Blame it on the boogie, brano da lui scritto e cantato, ma divenuto nello stesso anno un successo dei Jacksons, con la voce del secondo (Michael).

La vicenda di Blame it on the boogie

Per dare subito a Cesare quel che è di Cesare, va detto che Mick aveva registrato per primo la sua versione di Blame it on the boogie, ma il management dei Jacksons aveva acquistato il brano al Midem, la fiera dell’industria musicale di Cannes, dove era stato offerto loro dall’editore dell’artista inglese all’insaputa dello stesso.

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L’uscita coincidente del brano

A complicare la questione, ci si mise un ritardo nella tipografia che stava producendo il singolo di Mick, cosicché nel Regno Unito le due versioni furono pubblicate a distanza di poche settimane l’una dall’altra.

La battaglia dei boogie

La stampa dell’epoca apprezzò la somiglianza dei nomi e la coincidenza delle uscite, definendo la situazione “La battaglia del boogie”, mentre i due dischi si contendevano le posizioni in classifica.

La guerra dei due Jackson per interposte persone

Nel dettaglio, le stazioni radio si unirono alla battaglia: BBC Radio One trasmise solo la versione dei Jacksons, mentre Capital Radio si concentrò sul singolo di Mick. La stampa musicale era altrettanto divisa: Melody Maker non recensiva la versione di Mick Jackson, ma non mancava occasione per elogiare i Jacksons, fino a definire (erroneamente) il loro singolo come una “canzone autoprodotta” (16 settembre 1978), mentre NME (New Musical Express) salutava Mick come vincitore della battaglia, dichiarando la sua versione “di gran lunga superiore” (7 ottobre 1978).

Le posizioni in classifica

Sta di fatto, però, che l’originale di Mick Jackson raggiunse solo il quindicesimo posto, mentre i Jacksons giunsero fino all’ottavo nella classifica dei singoli del Regno Unito.

Weekend vs Destiny

Ma la guerra dei Michael Jackson non finì con la battaglia del 1978: l’anno successivo, la pubblicazione di Mick del singolo Weekend avvenne nella stessa settimana di quella del secondo singolo dei Jacksons, Destiny. Le canzoni entrarono in classifica lo stesso giorno, raggiungendo rispettivamente il 38° e il 39° posto nella classifica dei singoli del Regno Unito ed entrambi i Michael apparvero nella stessa edizione di Top of the Pops.

Il primato di Weekend

Fatto sta che Weekend trascorse otto settimane in classifica, eguagliando così la permanenza del suo singolo precedente ed evitando anche l’etichetta di one-hit wonder.

Le collaborazioni di Mick Jackson

Successivamente Mick lavorò con molti artisti, quali David Knopfler (1952), Eric Burdon (1941), Lisa Stansfield (1966) e Barry Manilow (1943).

The Other Michael Jackson: Battle of the boogie

Nel 2010, il regista Patrick Nation ha realizzato un documentario su Mick Jackson per l’emittente Channel 4, intitolato The Other Michael Jackson: Battle of the Boogie. Il documentario è stato co-scritto e presentato dal figlio di Mick, Sam Peter Jackson (1978) ed ha portato alla ripubblicazione dell’album del 1978 di Mick Jackson, Weekend (che conteneva la versione originale di Blame it on the boogie) per la prima volta in trent’anni da parte della Demon Music. (M.L. per 70-80.it)

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