“Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione” commentava il Perozzi parlando del Necchi e della sua capacità di organizzare l’ennesimo scherzo alla vittima di turno.
Geniale
E geniale è il termine corretto per definire il cult Amici Miei capolavoro di di Mario Monicelli (1915-2010), film simbolo di Firenze e di quell’Italia che fu, che usciva in anteprima 50 anni fa, il giorno di Ferragosto del 1975, prima di sbarcare nelle sale italiane in autunno.
Da un’idea di Pietro Germi
Il film nacque da un’idea di Pietro Germi (1914-1974) che, gravemente ammalato, ne affidò la regia e sceneggiatura all’amico Monicelli, che lo modifica a modo suo con una ambientazione toscana con i suoi mitici personaggi.
Gli Amici Miei
Cioè il Conte Raffaello Mascetti (Ugo Tognazzi, 1922-1990), il giornalista Giorgio Perozzi (Philippe Noiret, 1930-2006) ,il Prof. Alfeo Sassaroli (Adolfo Celi, 1922-1986), l’architetto Rambaldo Melandri (Gastone Moschin, 1929-2017) ed il barista Guido Necchi (Duilio Del Prete, 1938-1998).
Amici a tutto tondo
Amici di scuola, di caserma e, dunque, amici da tutta la vita, che hanno portato fino a noi il mito delle zingarate.
Zingarata
Ecco perchè lo amiamo ancora: molte battute ed i modi di dire sono entrati nella lingua comune e il concetto stesso di “zingarata” continua a essere usato come simbolo di libertà creativa e di evasione.
Le nostri radici in Amici miei
Rivedere il film ci riporta alle le nostre radici: dai bar di periferia, alle case piene di fumo, dalle amicizie senza tempo all’alcool, con personaggi e luoghi che non ci sono più, ma che ci mancano.
Associazione Cult(urale) Conte Mascetti
Proprio per questo l’Associazione Cult(urale) Conte Mascetti da ormai 10 anni propone dei tour sulle location di Amici Miei che riprenderanno da domenica 7 settembre fino a fine dicembre permettondo ai numerosi fan di conoscere alcuni angoli poco conosciuti di Firenze.
Adelina e la Supercazzola
Luoghi che vanno dalla tomba di Adelina “sposa ed amante impareggiabile”, al mitico Bar Necchi dove lì di fronte nasce la Supercazzola.
Gli schiaffi
E poi ancora il binario 16 degli schiaffi alla stazione, forse la scena più famosa, fino al funeralone del Perozzi in Piazza Santo Spirito epilogo del primo atto del film.
Film in tour
I partecipanti, coadiuvati dall’utilizzo dei tablet, potranno vedere il film lungo il percorso, mentre si trovano proprio dove, tempo addietro, c’era il set.
Curiosità ed aneddoti
Potendo così notare come quel determinato luogo sia cambiato nel corso degli anni, grazie alla cultura e conoscenza di pochi addetti ai lavori e appassionati che ne conoscono le location, curiosità ed aneddoti.
Il brand
La Supercazzola inoltre da qualche anno è diventato anche un brand di magliette ed accessori che creano divertenti design ispirati alle frasi ed ai modi di dire cult dell’irrierente quintetto di amici.
50 anni dopo la voglia di scherzare resta
E oggi, dopo mezzo secolo, forse anche per questo il film resta attuale e resta quella voglia di cinque amici di stare insieme, una città e nessuna voglia di prendersi sul serio. (M.L. per 70-80.it)