Cinquantottesima puntata di 70 80, il programma del week-end prodotto da Giornale Radio in collaborazione col nostro periodico. In questa edizione i giornalisti Francesco Massardo ed Antonella Fava di 70-80.it, intervistano una stella degli anni ’80: il cantante Den Harrow.
Stefano Zandri
Den Harrow (Stefano Zandri, 1962) a partire dal 1983 divenne l’idolo di milioni di teen-ager, contendendo la scena alle star internazionali che in quegli anni spopolavano sulla scena musicale.
Il successo
Il grande successo ottenuto sul palco è solo una minima parte della vita sorprendente che l’artista ha avuto e che gli ha fatto assaporare nel bene e nel male tutte le emozioni e i sentimenti in modo spesso eccessivo.
Intervista esclusiva
A 70-80.it, l’artista ha rilasciato un’intervista esclusiva in cui ripercorre le tappe di un percorso dagli aspetti davvero cinematografici.
Quando Den Harrow non era ancora Den Harrow
(70-80.it) – Partiamo dagli inizi, quando, dopo un infanzia da bambino bullizzato, esci dal bozzolo e scopri di essere bellissimo e con un gusto estetico originale. Inizi ad operare come modello, o meglio a produrti, dapprima spontaneamente, in esibizioni nelle discoteche alla moda di Milano. È allora che capisci di avere un’innato senso dello spettacolo e cominci a sognare il successo?
Sapevo di poter diventare qualcuno
(D.H.) – Si, io sapevo di poter diventare qualcuno. Non sapevo bene in che cosa; non mi ero ancora cimentato in niente. Ma il gusto artistico che mi è stato trasmesso da mia madre, che era una sarta d’alta moda, mi ha sempre accompagnato. Poi ho sempre amato gli artisti, i cantanti, che oltre a cantare sul palco mettevano anche altro e quindi questa combinazione tra esibizione e bel gusto negli abiti mi ha sempre stregato (qui per leggere l’articolo originario in forma integrale).
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